Ultimo aggiornamento 5 Luglio 2023
Nel 1873 l’Orto botanico di Roma, a seguito della sistemazione della zona del Viminale, viene trasferito nella sede di via Panisperna ma vi resta solo 10 anni. Le prime notizie di un orto botanico a Roma risalgono al XIII secolo: la sua origine è legata alla figura di papa Nicolò III (papa dal 1277 al 1280) che trasferì il papato da S. Giovanni in Laterano al Vaticano, includendo nelle mura Leonine anche una zona – il Pomerium – dove erano presenti specie vegetali arboree ed erbacee.
Nel 1938 il neo costituito Regio Istituto di Patologia del Libro subentra nella palazzina in cui aveva sede l’Istituto di Botanica.
Il giardino dell’ICPAL rimanda all’originario orto botanico: vi vegetano, infatti, essenze rare e interessanti, come, ad esempio, la Phytolacca, originaria del Brasile e dell’Argentina che il principe Ladislao Odescalchi, appassionato botanico, importò al ritorno da un viaggio in Sudamerica, alla fine dell’Ottocento, insieme ad altri due esemplari, oggi rispettivamente nel giardino del Castello di Palo Laziale e sulla rampa della chiesa dell’Ara Coeli, a Roma.
Imponente è un esemplare di Agathis, originario dell’Australia e Nuova Zelanda, ritenuto sacro dai Maori. Il fusto dritto e robusto veniva utilizzato per realizzare gli alberi dei velieri. L’uso diffuso del pregiato legname ne ha fatto una specie rara.
L’Araucaria, originaria dell’emisfero australe, vegeta in Australia e in Sud America. Della specie delle conifere produce enormi pigne che si aprono, sfaldandosi e disseminando a terra dei grossi “pinoli”.
La Grevillea – diffusa nell’emisfero meridionale – appartiene alla famiglia delle proteacee, dal nome del semidio con poteri trasformisti. Infatti le specie che vi appartengono hanno caratteristiche diverse l’una dall’altra.
Il bambù è il nome comune di diverse specie di arbusti che hanno caratteristiche curiosissime. Tutti gli esemplari di una stessa specie a qualsiasi latitudine si trovino fioriscono nel mondo contemporaneamente e a intervalli imprevedibili e assolutamente irregolari (10, 20 o 100 anni).